Legge n. 85/2023: principali disposizioni
Legge 68/99: evoluzione delle norme sull’inclusione lavorativa
La Legge 68/99 è stata promulgata il 12 Marzo del 1999 ed è anche nota come "Norme per il diritto al lavoro dei disabili". Ha come finalità la promozione dell’inserimento e dell’integrazione lavorativa delle persone disabili nel mondo del lavoro attraverso servizi di sostegno e di collocamento mirato.
La Legge, considerata una pietra miliare per i diritti delle persone con disabilità in Italia, è stata soggetta ad ampie modifiche nel corso degli anni, le quali hanno portato a un significativo incremento degli strumenti di tutela a favore dei lavoratori appartenenti alle categorie protette.
Il 3 luglio 2023, un nuovo capitolo nella storia legislativa dell’inclusività italiana si è aperto con la promulgazione della Legge n. 85, risultato della conversione del D.l. del 4 maggio 2023, n. 48. Questa legge introduce ulteriori misure per affrontare le sfide legate all'inclusione sociale e all'occupazione lavorativa in modo più ampio.
L'assegno di inclusione: cos’è e a chi è destinato
L'assegno di inclusione è una misura nazionale istituita dalla Legge n. 85/2023, che entrerà in vigore a partire dal 1° gennaio 2024. Questa iniziativa è stata progettata in “contrasto alla povertà, alla fragilità e all'esclusione sociale delle fasce deboli attraverso percorsi di inserimento sociale, nonché di formazione, di lavoro e di politica attiva del lavoro.”
Il beneficio economico dell'assegno di inclusione è composto da un'integrazione del reddito familiare, fino a una soglia di 6.000 euro annui.
Il beneficio viene erogato mensilmente per un periodo massimo di diciotto mesi e potrà essere rinnovato per ulteriori dodici mesi, previa sospensione di un mese. Allo scadere dei periodi di rinnovo di dodici mesi è sempre prevista la sospensione di un mese.
L'assegno di inclusione è destinato a tre categorie principali di beneficiari:
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componenti dei nuclei familiari con disabilità: questa misura è indirizzata alle persone che fanno parte di nuclei familiari in cui almeno uno dei componenti è affetto da disabilità, in conformità con la definizione stabilita dalle norme vigenti;
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minori: i minori di età costituiscono un'altra categoria di beneficiari. L'Assegno di Inclusione è progettato per fornire loro un sostegno adeguato, contribuendo al loro benessere e sviluppo;
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cittadini over 60: le persone di età pari o superiore a sessant'anni sono considerate beneficiarie dell'Assegno di Inclusione. Questa misura mira a migliorare la loro qualità di vita e a garantire loro un adeguato supporto economico.
L'accesso all'assegno di inclusione è soggetto a specifici requisiti e condizioni definiti dalla Legge n. 85/2023, tra cui criteri di cittadinanza, residenza, situazione economica e limiti di reddito. Inoltre, il beneficio è vincolato all'adesione a un percorso personalizzato di attivazione e inclusione sociale e lavorativa, oltre al superamento della prova dei mezzi.
Principali incentivi per le aziende della Legge n. 85/2023
La Legge 85/23 inoltre prevede incentivi per le aziende che assumono beneficiari dell'assegno di inclusione mediante contratti di lavoro subordinato a tempo indeterminato, a tempo determinato o stagionale, o anche attraverso contratti di apprendistato.
Nello specifico, gli incentivi delineati all’interno del testo normativo sono:
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esonero contributi previdenziali: per le assunzioni a tempo indeterminato, l'esonero dai contributi previdenziali è pari al 100% dei complessivi contributi a carico dei datori di lavoro, esclusi i premi e contributi all'Istituto nazionale per l'assicurazione contro gli infortuni sul lavoro, fino a un massimo di 8.000 euro annui. Per le assunzioni a tempo determinato o stagionale, l'esonero è del 50%, con un limite massimo di 4.000 euro annui;
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sostegno agli enti del Terzo Settore: gli enti del terzo settore autorizzati all'attività di intermediazione possono ricevere un contributo pari al 60% o all'80% dell'intero incentivo riconosciuto ai datori di lavoro, a seconda dei casi, per ogni persona con disabilità assunta a seguito dell'attività di mediazione;
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beneficio aggiuntivo per lavoro autonomo: le persone con disabilità che avviano un'attività lavorativa autonoma o una società cooperativa entro i primi dodici mesi di fruizione dell'Assegno di Inclusione possono ricevere un beneficio aggiuntivo pari a sei mensilità dell'Assegno di Inclusione, fino a un massimo di 500 euro mensili.
Come ottenere gli incentivi
Per poter beneficiare degli incentivi previsti dalla Legge n. 85/2023, le aziende devono seguire alcune procedure specifiche:
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inserimento dell'offerta di lavoro: la prima condizione è l'inserimento dell'offerta di lavoro nel sistema informativo SIISL (Sistema Informativo Integrazione Sociosanitaria e Lavoro). Questo passaggio garantisce la tracciabilità delle assunzioni per l'accesso agli incentivi;
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contributo aggiuntivo per mediazione digitale: nel caso in cui l'assunzione avvenga attraverso specifiche attività di mediazione effettuate tramite piattaforma digitale, il datore di lavoro può ricevere un contributo aggiuntivo.
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